Pigotte: dalle sapienti mani degli anziani di RETE all’Unicef in piazza del Monte

Nascono dalle mani di anziani, ragazzi e bambini, e sono destinate a tornare tra le loro stesse mani: per gioco, collezione, amicizia o per sogno.

E, come per incanto, a Natale riusciranno anche a salvare la vita di molti bambini meno fortunati, sono le Pigotte dell’Unicef: un centinaio di bamboline di pezza realizzate dagli anziani ospiti di RETE che mercoledì 3 dicembre sono state ufficialmente consegnate alla Presidente del comitato provinciale Unicef Albarosa Paganelli presso la casa di riposo Omozzoli Parisetti; le bambole saranno  poi esposte dall'UNICEF nel periodo natalizio in piazza del Monte per contribuire al programma di vaccinazioni a favore dei bambini del terzo mondo.

 

La coordinatrice della casa di riposo Raffaela Contì ha fatto gli onori di casa per celebrare con un momento di festa l'impegno che lega gli anziani ai bambini a testimonianza di una solidarietà intergenerazionale fortemente sentita dagli ospiti di RETE.
 

Come per gli anni precedenti, le atelieriste e animatrici hanno progettato attività finalizzate alla confezione delle Pigotte: insieme agli anziani ne hanno deciso l'aspetto, studiato la caratterizzazione, predisposto sagoma e imbottitura secondo le indicazioni dell'UNICEF, ed infine hanno reperito i materiali più adatti alla confezione dell'abito.    

 

Un grazie per lo splendido lavoro a tutti gli anziani, alle atelieriste Monica, Vanna, Marisa, Roberta, Lorella, Lia, Francesca e alle volontarie Caterina, Teresa e Lucia.

Sono una diversa dall’altra, poiché tutte rigorosamente fatte a mano.
Ma come nasce una Pigotta, e, soprattutto, chi la crea?      
Nei laboratori allestiti durante tutto l’anno presso i centri diurni di RETE e le case residenza, le sapienti mani degli anziani sono intervenute in tutte le fasi in base ad abilità ed esperienza, sotto la guida creativa delle atelieriste; si cuciono le due sagome simmetriche di tessuto, poi si maschera la cucitura rivoltando la stoffa; resta poi aperto un piccolo foro che permette di inserire all’interno l’imbottitura tramite l’ausilio di un cucchiaio di legno, poi si arriva ai dettagli: le mani, i piedi, il viso. Chiuso questo piccolo foro, occorre regalare alla bambola dei bei capelli, che possono essere realizzati in lana, passamaneria o rafia: calcolata la lunghezza ideale, si taglia la lana così da ottenere capelli per entrambi i lati del viso. Per modellare il vestito è possibile utilizzare davvero di tutto: stoffa, pizzi, ricami, passamaneria, maglia ai ferri o uncinetto. Infine occorre dare un sorriso alla bambola ed inizia la parte delicata di decorazione del viso e la Pigotta dell’Unicef è pronta per dispensare felicità ai bambini vicini e lontani, perché la Rag-Doll più famosa d’Italia non conosce razze, etnie o differenze sociali: seppur con un cuore di pezza, è capace di realizzare sogni.

 

 

Creare una bambola per RETE significa inoltre coinvolgere l’intero ciclo della vita: bimbi, giovani e anziani: un popolo di fieri Pigottari. Nei centri diurni e nelle case residenza di RETE duranti i laboratori sono stati accolti bambini della scuola elementare Collodi, ragazzi dell’istituto magistrale Matilde di Canossa e volontari della parrocchia San Giuseppe: un modo di vivere attivamente la cittadinanza, di partecipare e di fare volontariato. Un’apertura al territorio che valorizza il sapere e l'abilità degli anziani ospiti, la creatività delle atelieriste che vengono tramandati da generazione in generazione.

Il lavoro svolto è il simbolo di un gesto condiviso, è la possibilità costante di instaurare nuove relazioni condividendone l’esperienza e creando l’occasione di incontri tra generazioni e competenze diverse.

 

La solare Presidente Unicef di Reggio Emilia Albarosa Paganelli,  ha accolto gli anziani di RETE con simpatia ed entusiasmo per la vita – “Sono grata a tutti voi e felice di ritrovarvi ogni anno. Mi commuovo perché le bambole che realizzate sono ogni volta più belle. Continuate con passione a creare e realizzare qualcosa di unico, oltre ad essere un progetto a sostegno dei bambini, offre un enorme soddisfazione perchè il lavoro dà senso alla nostra vita. Il mondo ha bisogno di tutti noi! Quindi diamoci appuntamento per l’anno prossimo. Non mancate!