Il valore della fragilità nell’intervento del Sindaco Luca Vecchi al decennale del progetto-spettacolo “Note e Ricordi”

Quest’anno Note e Ricordi è alla sua X edizione e la cornice è proprio quella dell’”Amarcord”, un percorso dentro alla storia del progetto, dentro alle memorie, alle paure, ai sogni, dentro ai temi che si sono ripercorsi negli anni: “follie d’amore”, le “marachelle di bimbo”, i “ricordi di scuola”, il “viaggio”, “l’amicizia”, “vicende a 4 zampe”, “dove ci incontravamo”, “le rezdore”, “la prima volta che”….

Note e Ricordi è un “luogo” dove gli estremi si incontrano, anziani, ragazzi e bambini “crescono” insieme, dove si uniscono in una serie di laboratori come la musica, l’arte, l’ascolto e la narrazione e dove la lentezza è un dono. La fragilità è il valore da cui parte il nostro modo di essere comunità, all’interno della fragilità c’è una dimensione di bellezza interiore delle persone, che trasferisce un’idea di speranza del futuro, un modo di continuare a mettere al centro la persona, in particolar modo le più fragili.

Ogni anno, da dieci anni, i bambini di alcune scuole primarie cittadine, gli anziani dell’ASP e i ragazzi della scuola musicale Cepam si incontrano per realizzare attività di musica e racconti nelle sale dei centri diurni e delle case residenza, dove fanno le prove, chiacchierano e sperimentano, e se per gli anziani i piccoli sono una ventata di gioia, i bambini attingono alla saggezza e all’ironia di chi ormai non ha più fretta.
Il materiale raccolto è così il frutto delle conversazioni di animatori, operatori e bambini con i “grandi anziani” ospiti in ASP, ne risulta un’operazione esperienziale che ruota attorno a memorie ed emozioni. Sabato 15 dicembre è andato in scena al circolo Pigal lo spettacolo finale di questo progetto dove le canzoni hanno il misterioso potere di amplificare emozioni, addolcire dolori, scatenare entusiasmo e le storie e i racconti sono la materia di cui siamo fatti, l’enciclopedia del sentire, il rito più antico che gli uomini hanno; canzoni, racconti, tiritere, favole si intrecciano alle storie, incandescenze di memoria, con occhi che brillano ad articolarle ed altri che s’illuminano ad ascoltarli.

La musica è stata scelta in quanto potente vettore nella stimolazione dei ricordi e costituisce un linguaggio universale che arriva alle persone di tutte le età.  Così si ascoltano suoni ed emozioni, storie di vita, di gentilezza e memoria, di saggezza e pazienza, di rispetto e attesa, con protagonisti gli anziani, i giovani e i bambini: un modo per donare alla città piccoli ma preziosi contributi alla costruzione della memoria collettiva di una comunità.

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