REGGIO EMILIA – C’è stato un calo del 13% nel numero di ospiti delle strutture per anziani di Asp, e la presidente Martini riconduce la cosa alla paura delle famiglie dopo la pandemia.
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Gli effetti dell’emergenza sanitaria dovuto al Covid19 li abbiamo visti in particolare sulla popolazione anziana: principalmente, per il numero dei decessi. Ma Mariella Martini, da inizio anno presidente di Asp, riconduce anche a un cambiamento di abitudini il nettissimo calo degli ospiti delle strutture per anziani dell’azienda, passati, da inizio pandemia a oggi, da 590 a 509 nelle Cra e da 242 a 93 tra i frequentanti dei centri diurni.
“Le famiglie adesso hanno paura e cercano soluzioni alternative – spiega Martini – la richiesta di accoglienza è molto calata”. Ma la popolazione invecchia, com’è emerso in un’indagine demografica presentata dalla Cisl a “Buongiorno Reggio” su Telereggio, e i bisogni aumentano.
“Il Pnrr darà risorse, punta sulla domiciliarità ed è un’ottima cosa perché tanti sono i nuclei di una sola persona. Non c’è una contrapposizione tra cure domiciliari e assistenza in struttura, è in continuum”.
Anche la Asp è alle prese con l’organizzazione in vista del 15 ottobre. Per ora, rispetto all’obbligo vaccinale entrato in vigore mesi fa per gli operatori socio-sanitari delle strutture, sono due le persone sospese perché non vaccinate. “Siamo già in grado, con l’app, di controllare i green pass, ma ovviamente non possiamo sapere se si tratta di persone vaccinate o che hanno fatto il tampone”.
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