Una delegazione di studenti delle università americane in visita agli anziani della casa residenza I Tulipani

Mercoledì 4 Aprile la casa Residenza I Tulipani ha aperto le porte ad una delegazione di 15 studenti americani provenienti da diverse facoltà universitarie del South Carolina, California, Kansas e Nevada ospiti presso Usac, un consorzio di università degli Stati Uniti che ha sede anche a Reggio Emilia.
La casa residenza è stata scelta tra le strutture pubbliche per anziani, per la qualità del servizio in termini di personalizzazione degli interventi, degli stimoli sociali e relazionali, del coinvolgimento della comunità territoriale, in generale per l’approccio interdisciplinare all’invecchiamento.

L’iniziativa quest’anno ha avuto un sapore del tutto particolare, perché all’interno della casa residenza era contemporaneamente in corso il progetto IN-Rete, attivo da Ottobre 2016 presso la casa residenza di Massenzatico: due giorni a settimana vengono accolti gruppi di studenti delle classi III della scuola media di “G.Galilei” che, alla presenza di una educatrice, svolgono progetti scolastici con gli anziani, un progetto multidisciplinare dove materie come storia, geometria e arte vengono svolte insieme agli ospiti.

ASP, ha avuto sempre tra i suoi obiettivi principali, quello di realizzare luoghi  “in cui si vuole vivere”, con un ambiente caldo e accogliente, dove chi ci vive può trovare entusiasmo e ogni giorno un sorriso, perché "sorridere è una cura potentissima". Per realizzare strutture tali, non basta il supporto del personale presente e quindi ecco l’idea di integrare la quotidianità degli anziani con la presenza dei ragazzi, l'una a vantaggio dell'altra. 

In questo caso si sono uniti studenti universitari americani, guidati dalla direttrice Usac Simona Lai e dalla professoressa  Luana Valletta, e studenti delle scuole medie di Massenzatico che, dopo una visita alla struttura, hanno interagito con gli anziani ospiti e l’empatia ha superato ogni barriera linguistica.
Gli studenti hanno portano le loro storie piene di energia e di vita, un poco di aiuto e di attenzione, hanno parlano con gli ospiti.
I ragazzi del progetto IN-Rete solitamente disegnano con loro, organizzano laboratori d’arte e di musica e questo aggiunge valore alla vita all’interno della casa. Si condividono insieme i giorni tra responsabilità e gioco, si sfidano a carte, fanno giochi da tavolo, dialogano e grazie alla spensieratezza dei ragazzi gli anziani ritrovano il gusto della gioia di vivere. Una rinnovata vitalità che si ripercuote sul loro benessere generale
Grazie a questa esperienza i ragazzi imparano anche a godere delle piccole cose, ad apprezzare quello che la velocità della vita a quell’età non fa osservare, come ad esempio il piacere di una semplice chiacchierata insieme nella piazza centrale; comprendono l’importanza dell’accudimento, dell’avere un ruolo di responsabilità nella cura dell’altro, riflettono sul senso della vita affrontando il delicato passaggio che accompagna l’uomo verso la vecchiaia. 

"Le cose sono molto più divertenti quando siamo tutti insieme" spiega un’ospite, i ragazzi vengono considerati “come dei nipoti. Legami unici, che vanno a confortare solitudini e bisogno di senso. Qualche studente confida “è una bella sensazione aiutarli a vivere istanti di felicità". 

Per i giovani un coinvolgimento inaspettato.
E’ stato incredibile vedere come ragazzi come Noah, Brianna e Stuart abbiano superato le barriere linguistiche e si siano gettati a capofitto nella relazione con gli anziani, proponendo idee, instaurando dialoghi e portando esperienze, incuriositi dalla loro vita e dalle loro attività nella casa.
Da parte loro, gli anziani ospiti della casa I Tulipani sono rifioriti: gli ospiti grazie agli stimoli dei ragazzi, hanno ritrovato energia, sono interessati e ora ripensano all’esperienza.

Un circuito virtuoso quello delle relazioni inter-generazionali che ci porta ad avere l’obiettivo di estendere questi scambi, progetti di affetto familiare dal sapore internazionale.
La relazione tra giovani e anziani non può che produrre effetti benefici per entrambi e anche queste esperienze trasformano la quotidianità nella casa in un "luogo in cui si vuole vivere".