E’ nato il Portierato Sociale nelle residenze Gerra di Via Emilia Ospizio

HOUSING SOCIALE – PER UNA NUOVA CULTURA DELL’ABITARE
Il Portierato sociale della Residenza Gerra, inaugurate il 9 Maggio 2015 dal Sindaco Luca Vecchi che compre 21 appartamenti in via Emilia Ospizio 89/1, è un servizio dell'ASP attivo da Maggio 2015 e realizzato in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia e ACER nato per favorire iniziative tese a coniugare il tema dell'abitare con i diritti di cittadinanza, con la qualità delle relazioni sociali, con l'accessibilità ai servizi, con il protagonismo e la partecipazione dei cittadini con il grande obiettivo di migliorare la qualità della vita individuale e collettiva.

Gli appartamenti sono una soluzione abitativa innovativa, in quanto ospitano anziani che pur essendo autosufficienti possono usufruire di una soluzione a un prezzo accessibile e possono contare su un servizio di portierato sociale per la costruzione di relazioni positive e nuove progettazioni in collaborazione con le associazioni del terzo settore.
Il Portierato Sociale Residenze Gerra svolge attività di presidio delle condizioni degli anziani residenti, è sportello di informazione e ascolto delle problematiche legate all’abitare, sorveglia l’immobile e offre risposta alle richieste d’intervento di bassa complessità, attiva i servizi sociali, ma svolge anche attività di intrattenimento, ascolto e monitoraggio. In un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, sia dal punto di vista economico che relazionale, è necessario cercare di recuperare delle dimensioni perdute, individuali e collettive. La socialità, l'aiuto reciproco, il buon vicinato, il senso di responsabilità e l’auto-organizzazione sono ottimi strumenti per ridurre la complessità della vita, lo stress e i costi sociali del quotidiano.

Il portierato sociale garantisce la presenza giornaliera di un operatore per tutto l’anno e per 36 ore settimanali, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle ore 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30 per due pomeriggi alla settimana e permette agli anziani di rimanere al proprio domicilio senza dover utilizzare servizi molto strutturati, come il centro diurno o l’assistenza domiciliare; risponde, inoltre, alle esigenze di socializzazione e sicurezza, fornendo anche sostegno nelle attività che una persona anziana non sarebbe in grado di fare senza l’aiuto di familiari.

Il portierato sociale delle residenze del quartiere di Ospizio in particolare offre i seguenti servizi:

  • promuove la conoscenza e il rispetto delle regole di convivenza e sull’uso corretto degli spazi comuni
  • monitora il benessere degli anziani, in un’ottica preventiva, attraverso l’osservazione, la vigilanza e momenti di ascolto
  • fornisce risposte a emergenze semplici, attivando interventi di primo livello
  • informa gli anziani sui servizi e opportunità attivi sul territorio, rileva la presenza di anziani fragili o a rischio sociale
  • accompagna l’ingresso nel condominio facilitando la conoscenza con gli altri inquilini e verificando l’autonomia nella fruizione degli spazi sia personali che comuni
  • collabora allo sviluppo di iniziative che consentono la realizzazione di momenti di vita comune e di socializzazione tra gli inquilini e la realtà esterna

 

LE RESIDENZE E GLI INQUILINI
L'intervento edilizio è stato realizzato dal Comune di Reggio Emilia grazie a un finanziamento regionale e alla donazione della signora Annamaria Ternelli Gerra, in via Emilia Ospizio 89/1. La nuova palazzina, che è stata intitolata a “Marco Gerra”, ospita 21 residenze, di cui 20 destinate a ultra 65enni in buone condizioni di salute e una destinata ad appartamento protetto per disabili.

I nuclei destinatari del programma sono nuclei di anziani che presentano caratteristiche personali e familiari tali da consentire una buona permanenza presso il proprio domicilio in condizioni di maggiore autonomia possibile, attraverso modalità di intervento pensate per mantenere il massimo dell’identità e dell’autostima.

La domiciliarità non è intesa quale semplice intervento di operatori presso l’abitazione, ma quale rafforzamento della capacità di ciascuno di far parte di relazioni significative con altre persone, del sentirsi parte di una comunità e del viversi anche in relazione ad essa, per migliorare lo standard di vita di quelle persone anziane che, rimaste sole, hanno bisogno di appoggiarsi a figure di fiducia (volontari, familiari, vicini, assistenti, etc.).
L'intento è quindi quello di promuovere un modello di abitazione e di condivisione diverso ma totalmente sostenibile e strettamente legato alle potenzialità e all’offerta della comunità.